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Collettività e singolarità

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  S.P.  © 2018 Non si può sviluppare armoniosamente il singolo, se non incontra limiti.  Non si può apprezzare veramente una collettività senza vederla come unione di tanti pienamente singoli.

Natale 2024

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  Piero della Francesca, Natività, 1470-1475, olio su tavola Buon Natale   2024 Talvolta ascolto le voci senza lasciarmi distrarre dalle parole che contengono. In quei momenti sono le anime che sento. Ciascuna ha la vibrazione che le è propria. Certe emettono solo note stonate: bisognerebbe che un Dio ne tendesse nuovamente le corde, come un cieco che accorda un pianoforte. Christian Bobin, Resuscitare, Piero Gribaudi Editore, 2003

Sull'amore/2

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  S.P.  © 2020   "Tutto si riduce a non ingannarsi sull'amore" ( Chiara Lubich, "Gesù in mezzo", Ed. Città Nuova). Eppure ben pochi sono coloro che non amano, così come ben pochi quelli che sanno amare veramente. Nell'umanità ogni amore nasce da un "gesto" di luce, qualcosa che viene dall'alto e che si fa carne. L'amore è gratuito. E' un'incursione nella purezza.

Sull'amore /1

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  I piccoli paesi  S.P.  © 2018 Chi ama ciecamente, sbaglia. Eppure, se ama col cuore, in questa vita o altrove, prima o poi, troverà la misura giusta dell'amare. A poco a poco si cresce. In tempi brevi o lunghissimi, non ci è dato di sapere. Perché poche son le cose che insegnano  così tanto  a se stessi,  come  l'amore per gli altri.

La bellezza

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Untitle  S.P.  © 2017   La bellezza è una luce che irrompe sull'ordinario stanco. Un invito a Dio, già presente e nascosto, perché possa rendersi visibile a noi.

Dalla cantina/2

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  Untitle  S.P.  © 2019 Nel mio ventre c'è la forza della terra, nella mia anima la saggezza del cielo e in me che vivo  lì solo, veramente Gli occhi comunque aperti sul mondo bevono l'amore e la violenza la sentono  con la pelle sulla pelle, ma nel mio ventre c'è la forza della terra e nella mia anima la saggezza del cielo. 3/11/1991

A mia madre

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 Una vecchia poesia, se cosi si può chiamare, ritrovata tra gli appunti del 1988. Per molti anni mia madre ci ha nutrito con racconti di grande freschezza e ironia, ricchi di acute osservazioni sull'umanità sparsa sulla Terra. Li ricordo con tanta gratitudine, cosi anche il suo facile e felice canto, sterminati in varietà di motivi e ritornelli, ma che puree bastava a se stesso. Intonava vecchi motivi d'amore nelle uscite in auto, negli ultimi tempi, su strade conosciute e sconosciute.     A mia madre (1988) Amo i tuoi racconti che vengon da lontano. Soffia vento nei tuoi occhi  e la bocca crea suoni aggrappàti alle parole. Tu adeschi l'anima, ciò che era ora è. Oh donna, che   racconti la tua storia. Il mondo in una cosa apparentemente irrisoria. Mia madre, 2016