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Visualizzazione dei post con l'etichetta della leggerezza

Anima mia

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  Foto tratta da "Il lungo viaggio in treno del ferroviere-fotografo Wang Fuchun" HUFFPOST   Riflessioni serali di un piccolo uomo e di sua moglie. Piccolo uomo: " Tu pensi che esista l'anima? Se esiste una sua “vita” nella nostra vita corporea, qual'è la sua funzione, il suo destino o semplicemente la sua prospettiva? " Sua moglie, voltandosi verso di lui con infinita dolcezza: " Anima mia, vienimi accanto. " Piccolo dialogo immaginario 6 - 2006  

Io voglio bene al mio corpo

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  Nello stesso istante - S. P. © 2019   Riflessioni serali di un piccolo uomo e di sua moglie. Piccolo uomo: "Io voglio bene al mio corpo, o almeno dovrei: è cresciuto con me per tanto tempo. Ma ciò che sento va oltre ciò che sente il mio corpo." Sua moglie, ammiccando un po' e guardandolo con un sorriso a cento denti: "Mi basterebbe condividere con te ciò che sente il tuo corpo." Piccolo dialogo immaginario 5 - 2006  

Danza leggera

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   La bellezza viaggia sempre leggera, come una fuggevole preghiera porta con sé un unico bagaglio: il respiro del divino.  Yann Tiersen - Porz Goret     Musika: Yann Tiersen - Porz Goret  Akrobatak: Tarek Rammo & Kami-Lynne Bruin
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    Il mondo sottosopra - Segni sulla sabbia - S. P. © 2019   " Tenete le mani aperte e tutta la sabbia del deserto passerà attraverso le vostre mani. Chiudete le mani e non otterrete che qualche granello di sabbia."   DOGEN

Sempre viva il canto!

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Una canzone del 1972 "Grande, grande, grande", cantata da Mina durante la prima puntata televisiva dello show Teatro 10, diventò in brevissimo tempo uno dei successi più incisivi della sua carriera. Fu un modo, allora modernissimo, di presentare un rapporto d'amore poco lineare e scontato. Il testo, oggi, farebbe sorridere i più: ben altri conflitti e incertezze pervadono i rapporti di coppia. Ma la voce e l'interpretazione di Mina rimane briosa, ironica, dinamica. Nel 1997   Céline Dion e Luciano Pavarotti  ne presenteranno una gradevolissima versione in lingua inglese: "I hate you then I love you" ,  in un magico duetto e ben altri mezzi per l'accompagnamento strumentale.

Dalla Cantina

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Dalla Cantina Se la vita può essere paragonata ad un'edificio, posso dire di aver lasciato molte cose in cantina. Cantina e non ripostiglio, dove si tengono in serbo oggetti quasi a nasconderli. Cantina come quella di una volta, quella che oggi non c'è più, sostituita da ordinate dispense molto più simili agli scaffali del supermercato. La cantina di questo metaforico edificio che è la mia vita, è quella dove i contadini conservavano le cose preziose, i sapori stagionali della vita, le piccole consolazioni che rendono più dolce il vivere (o meno amaro, secondo i punti di vista). Avevo tenuto lì per tanto, vecchie poesie d'adolescente e appunti, riflessioni su letture, passaggi di pensiero: una parte della mia vita e del mio tempo che mi ha aiutato a crescere e a cui guardo ora con molta più dolcezza, senza pretese di rivincita su ciò che penso di non aver avuto. Per residua dolcezza li metto qui, in questo spazio assai poco frequentato ma molto personale fino a che si

L' Europa è lontana? Ora non ricordo...

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Sul fatto che alcune cose ci appaiano lontane non c'è dubbio. Sulle cause di questa lontananza ci sono invece diverse "letture" e diversi modi di procedere per ridurla o, si spera, azzerarla. Non c'è dubbio infatti che, oggi più di ieri,  serva un' Europa unita e solidale. Qualunque siano le cause di una distanza, Alice e Battiato ci aiutano, con la leggerezza e l' autoironia che traspaiono da questo video, a saper sorridere anche di noi stessi e a non arrenderci ai primi, piccoli o grandi, insuccessi della vita. Non è necessario essere in molti, basta essere almeno in due... nella meraviglia e nella solidità di un' amicizia profonda. Un grazie sincero, dunque, a questi due grandi artisti musicali italiani, e non solo.

Viva la leggerezza

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  Devo essere grata, immensamente grata a questi due grandi comici inglesi. A loro devo le prime grandi risate davanti allo schermo. Ma la lezione fu ben più grande: lo scoprii nel tempo. Riguardandoli vedevo la maestria dell’ essere buffi con grazia e l’ intelligente leggerezza del cuore (così diversa dalla stupidità). Non mi risulta che abbiano avuto sempre vita facile, tutt’ altro,   eppure l’ impresa di mettere da parte i pensieri più cupi, temporaneamente s’ intende, a loro riusciva bene. Non così riesce a noi oggi che moltiplichiamo le inevitabili   preoccupazioni attraverso  insistenti proliferazioni delle grancasse mediatiche. In questo spezzone tratto dl film “I diavoli volanti” Stan Laurel ed Oliver Hardy furono capaci d’ insegnare, nel linguaggio scarno e prezioso del bianco e nero: che sì,  è possibile che esseri umani anche diversi in mille modi, possano camminare, persino ballare, insieme.