L' infelice "gallopollo unico"
Immagine tratta dal sito www.theriaka.org
Nel gennaio 2012 sul sito IL CAMBIAMENTO si pubblicava quato segue:
" È entrato in vigore il 1° gennaio 2012 in tutta Europa il divieto di allevare le galline ovaiole nelle cosiddette 'batterie', ovvero le gabbie grandi all'incirca come un foglio A4.
In base al divieto sono consentiti esclusivamente allevamenti con sistemi alternativi alle gabbie e l’allevamento nelle gabbie modificate o cosiddette 'arricchite'.
Il percorso legislativo dell'Unione europea che ha portato al divieto in vigore da qualche giorno è iniziato nel'99 con la Direttiva 1999/74/CE che stabilisce le norme minime per la protezione delle galline ovaiole. Tuttavia, sebbene siano trascorsi 12 anni, ben 11 Paesi su 27 si devono ancora adeguare. Tra i paesi 'fuorilegge' vi è anche l'Italia..."
"...La natura altamente restrittiva delle gabbie non modificate (gabbie in batteria) non permette alle galline di esprimere la maggior parte dei normali modelli di comportamento, come la ricerca del foraggio, la cova delle uova nei nidi, beccare sul terreno, distendere le ali. La mancata soddisfazione di tali primari bisogni provoca negli animali un alto grado di frustrazione e stress.
Gli allevamenti di galline in batteria sono dei luoghi infernali, dove gli animali vengono privati di tutti quei bisogni e piaceri irrinunciabili per ogni essere vivente. Negli allevamenti le galline vengono costrette a produrre uova come macchine, fino allo sfinimento"
Un anno e mezzo dopo a che punto siamo? I dati son gli stessi? Nulla è cambiato?
Si lo so che con i problemi quotidiani che ci opprimono, la crisi feroce e falcidiante, sia gli allevatori che i politici hanno ben altro di cui occuparsi.
Io penso però che buona politica, buona produzione e consapevolezza della qualità alimentare (ed etica) di ciò che viene finalizzato al nostro, sempre più indotto e vorace, fabbisogno quotidiano, non siano termini poi così slegati fra loro... anzi.
Mentre loro, i goveranti-onorevoli (quanto?) ci pensano su...sarà bene che ognuo di noi, se intende cibarsi di queste carni, faccia scelte più consapevoli in termini di consumo e di sostegno a schemi di produzione alternativi o semplicemente differenti.
Buoni esempi non mancano:
Oryctes.com - Blog & News:
Galline ovaiole
Allevamento de "La Casetta"
Per saperne di più:
Wikipedia - allevamenti intensivi
Geo & Geo - Le galline
anche solo l'immagine é molto inquietante
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