Il terrorismo è contro i sogni dei bambini



Nei bambini c'è il futuro, presente qui e adesso. C'è la nostra idea di futuro e il valore che a questo siamo capaci di dare. Nei bambini ci sono i nostri sogni e i loro, di una vita migliore. Non c'è niente di più importante, in questo mondo, della vita di un bambino.  Il sogno di tutti i bambini del mondo è che questo valore possa essere comprensibile ad ogni uomo e ad ogni donna che vive sulla Terra. Un sogno che a volte può vacillare perchè i limiti umani sono enormi,  ma che deve rimanere forte e presente nella nostra anima come la linfa che la nutre, anche quando accadono fatti come quelli a cui siamo costretti ad assistere oggi: l' attentato terroristico, ieri sera a Nizza, di cui tutti i media stanno parlando.
Ho visto questa foto pubblicata su "IlFattoQuotidiano.it", quella di una dei dieci bambini deceduti sulla promenade Des Anglais, dopo aver assistito ai bellissimi fuochi d' artificio preparati per i festeggiamenti del 14 luglio francese. La bambina è a terra priva di vita, coperta da uno di  quei teli termici che si usano nelle situazioni di emergenza, come un sarcofago dorato da cui spunta fuori la sua testa, appena un pò, senza che le si possa vedere il viso, ha  accanto una bambola delle più comuni (caduta? forse messa lì vicino al corpo immobile da qualche "anima buona"? non so), con la tutina rosa un pò fuori posto, senza scarpe, come se avesse subito anche lei l' oltraggio della morte.
Ho pensato. La vita degli uomini non vale nulla e men che meno la vita delle donne, per questi assassini. La vita dei bambini non vale nulla e men che meno la vita di una bambina per questi nuovi poveri di anima. Mi sono detta che, per loro, la bambola che le sta accanto  probabilmente ha un valore sotto lo zero, men che nulla. Non è stato così per me: quella bambola ha avuto ai miei occhi un forte potere simbolico,  era un oggetto parlante e mi parlava proprio di loro.
"Sono attentatori poveri - mi diceva- , veramente poveri, senza il possesso della più grande ricchezza umana, quella che possono avere anche i nullatenenti, gli infelici, le vittime di ingiustizie o i diseredati.  Neppure una goccia hanno, questi giovani jihadisti, della sostanza distintiva dell' umanità: il senso di solidarietà e fratellanza . Non sono capaci di riconoscere i loro simili oltre gli schemi di una comunità malata a cui pensano di appartenere, una comunità che odia e per questo continua ad accumulare povertà su povertà dentro la sua anima buia che odora di morte, che si mostra  assetata molto più di potere che di giustizia". Di questo mi parlava. E' stato più importate vedere quella foto, per capire alcune cose, che ascoltare lo sparlare a volte un pò scontato e ripetitivo di alcuni commentatori televisivi. La cultura della vita potrà vincere solo se sarà in grado di dare segnali forti, più forti di quelli che giungono dal terrore.
Per quante persone possano uccidere, per quanto dura, folle e spietata possa essere l' azione dei terroristi islamici, spero che ci sia  sempre una bambola che possa interrogare le coscienze accanto ad ogni persona che muore senza poterne capirne il perchè e ci siano orecchi che possano ascoltare le sacre suppliche degli innocenti, contro ogni violenza.


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