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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Quali bisogni?

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"Murales" Saludecio - S. P. © 2018 Riflessioni serali di un piccolo uomo e di sua moglie. Piccolo uomo: "Se fossimo liberi dalla necessità dei bisogni! Potremmo occuparci delle bellezze del mondo, passare il tempo a scoprirle, guardarle, studiarle, condividerle. Potremmo occuparci delle cose belle legate all'uomo: il pensiero, lo spirito, le risposte ai nostri perché. Invece non siamo liberi e ci dobbiamo occupare ogni giorno del nostro sostentamento e di quello di coloro che dipendono da noi. Adesso che abbiamo la fortuna di essere liberati dai bisogni primari: non ci manca il cibo, né l'acqua, né null'altro di indispensabile, viviamo affannati a dare risposta a mille altri bisogni. Quanto necessari? Bisogni indotti, che dipendono in molti casi dalla nebbia che offusca la nostra mente, dalla cecità che vela i nostri occhi. In questo momento nulla ci manca di indispensabile e la vita rischia di perdersi in questa sarabanda di bisogni, diventata più reale de

Balbettii poetici d'adolescenza

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Balbettii poetici, ovvero l'adolescente in cantina (vedi post precedente) Provo molta tenerezza per gli adolescenti di oggi e ora, a sessantadue anni, ne provo tanta anche per me stessa, adolescenrte nel 1973. Questi "Balbettii poetici" ne sono una traccia, recuperata dalla mia"cantina". Chiare notti Mi affascinano queste chiare notti Il cuore mi si stringe d'improvviso E vuol tener per sé questo momento Perderlo, perché? Momenti simili non fuggono dall'animo di chi poeta vi restano una vita a render più chiara questa realtà fatta di buio intenso, fatta di scogli nascosti dall'acqua fatta di solitarie notti dell'anima. Occasione perduta E' un regalo della vita una giornata di sole in pieno inverno E un augurio d'amore che noi  non raccogliamo perché troppo tristi o troppo soli o troppo stupidi per capire Il prossimo inverno non avrà sole e noi restiamo tra quattro mura Non è tutta colpa nostra: questa è una cella. Dipinto Giochi di luce,

Dalla Cantina

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Dalla Cantina Se la vita può essere paragonata ad un'edificio, posso dire di aver lasciato molte cose in cantina. Cantina e non ripostiglio, dove si tengono in serbo oggetti quasi a nasconderli. Cantina come quella di una volta, quella che oggi non c'è più, sostituita da ordinate dispense molto più simili agli scaffali del supermercato. La cantina di questo metaforico edificio che è la mia vita, è quella dove i contadini conservavano le cose preziose, i sapori stagionali della vita, le piccole consolazioni che rendono più dolce il vivere (o meno amaro, secondo i punti di vista). Avevo tenuto lì per tanto, vecchie poesie d'adolescente e appunti, riflessioni su letture, passaggi di pensiero: una parte della mia vita e del mio tempo che mi ha aiutato a crescere e a cui guardo ora con molta più dolcezza, senza pretese di rivincita su ciò che penso di non aver avuto. Per residua dolcezza li metto qui, in questo spazio assai poco frequentato ma molto personale fino a che si

Apparenti contraddizioni

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Martini, Ambrosoli e le virtù civili. Nel luglio 2020 ILSOLE 24 ore ristampa e diffonde il bellissimo libro "Qualunque cosa succeda", scritto da Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio Ambrosoli, il Commmisario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona. L'ho letto tutto d'un fiato e lo consiglio. Per chi come me ha vissuto gli anni 70 da spettatrice di vivende politiche e giudiziarie importanti, è un tuffo in ricordi e avvenimenti che allora mi avevano molto colpito, oltre che per la drammaticità e la forza, anche per la complessità che il libro ben dipana. Le scelte di vita di grandissimo valore, come quelle  di Giorgio Ambrosoli e della sua famiglia, rimangono un esempio inalterato di corraggio e coerenza di cui non si può ignorare l'esistenza, punti di riferimento preziosi anche per le scelte future: politiche, sociali, umane. Nel 2017 l'associazione Giorgio Ambrosoli scelse di intitolare la nona giornata della virtù civile al cardinale Carlo Maria