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Dalla vita alla morte... e viceversa.

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Foto tratta da HUFFINGTON POST f rancese "Une maman du 11e arrondissement a invité les enfants à dessiner leurs émotions" In un articolo su Repubblica di oggi,  “ La vita ai tempi del terrorismo spiegata ai bambini ”, Tahar Ben Jelloun, scrittore, poeta e saggista marocchino,   sostiene  riferendosi ai fatti di Parigi che “ ai bambini bisogna dire la verità ”e che “ non va sottovalutata la loro capacità di comprendere anche le cose più orrende e inquietanti ”. Al bisogno dei   bambini di comprendere perché un kamikaze accetti di morire ammazzando gli altri risponde: “ Tutti gli esseri umani hanno un istinto che si chiama istinto di vita: una volontà naturale di salvarsi la pelle e di vivere. Mentre questi terroristi che si fanno esplodere in mezzo alla folla hanno accettato di separarsi dall’ istinto di vita, di sostituirlo con l’ istinto di morte .”… “ Esistono specialisti che raccontano loro certe storie, basate non sulla ragione ma su promesse mirabolant

Nous sommes Paris

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Foto tratta da   http://comitatoarticolo26.it/discorso-di-papa-francesco-al-bice Noi siamo Parigi, noi siamo gli abitanti di una terra che ha costruito la sua libertà credendoci, ha difeso il valore della vita di ogni singolo individuo perchè ritiene che questo sia il frutto più prezioso che ci abbia insegnato l' esperienza della violenza, la quale non porta in nessun posto, in nessun luogo al di fuori del nulla. Dal paleolitico ad oggi, ci sono volute centinaia di migliaia di anni perchè ci rendesimo conto che chi uccide  un alro uomo uccide, in fondo, se stesso e ora a Parigi qualcuno ha "pensato" la violenza, qualcuno ha sparato (agli altri,  a se stesso) ancora una volta, ancora di più. " Questo non è umano " - ha detto Papa Francesco. E sono d' accordo. L' umanità si evolve, mentre quella vista a Parigi è una vera e propria involuzione. Qualcuno vorrebbe ritornare alla semplice equazione vera nel paleolitico: più forza = più vita. 

Mille anni di innovazioni

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Sul Corriere della sera di domenica 4 ottobre, nel supplemento "La lettura", in una conversazione tra  Antonio Carioti e Ian Mortimer   viene presentato il libro di quest' ultimo: " Il libro dei secoli. Mille anni di  storia e innovazioni", Bollati Boringheri, 2015. Ci sono punti di svolta epocali che l' autore propone alla nosta riflessione e dei quali forse non sarà mai possibile dare una collocazione gerarchica definitiva,  in termini di importanza per il genere umano. Ogni cambiamento ha dato risposta a emergenti bisogni ed ha aperto nuove prospettive. Mortimer esamina l' Occidente nei suoi ultimi dieci secoli di storia e ci aiuta a copremdere alcuni cambiamenti del passato con chiavi di lettura che potrebbero aiutarci ad affrontare meglio anche quelli del futuro. Castello di Gradara (PU) - Foto tratta da http://www.castellodigradara.it/ Lo storico inglese Ian Mortimer analizza cambiamenti epocali che vanno dall' incastellamento dell

Il bisogno di valori autentici

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Non è Dio, quello che uccide persone inermi. foto tratta da  www.quotidianopiemontese.it - solidarietà-ai-giornalisti-francesi-uccisi Volentieri diffondo: Torino  sabato 10 gennaio 2015,  Torino vuole fare la propria parte: alle 18 in piazza Castello, di fronte a Palazzo Madama. Padova -   sabato 10 gennaio 2015 , iniziativa organizzata dalle associazioni studentesche: alle 16 sul Liston, davanti a Palazzo Moroni, in centinaia arriveranno per dire no "al terrorismo, agli integralismi e alle strumentalizzazioni".   Forlì  "Je Suis Charlie": l'associazione italo-francese organizza la manifestazione in piazza „ anche a Forlì, si terrà una manifestazione di solidarietà per le vittime degli attentati terroristici in Francia "Je Suis Charlie": l'associazione italo-francese organizza la manifestazione in piazza „ sabato 10 gennaio, alle ore 18 in Piazza Saffi

L' Europa è lontana? Ora non ricordo...

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Sul fatto che alcune cose ci appaiano lontane non c'è dubbio. Sulle cause di questa lontananza ci sono invece diverse "letture" e diversi modi di procedere per ridurla o, si spera, azzerarla. Non c'è dubbio infatti che, oggi più di ieri,  serva un' Europa unita e solidale. Qualunque siano le cause di una distanza, Alice e Battiato ci aiutano, con la leggerezza e l' autoironia che traspaiono da questo video, a saper sorridere anche di noi stessi e a non arrenderci ai primi, piccoli o grandi, insuccessi della vita. Non è necessario essere in molti, basta essere almeno in due... nella meraviglia e nella solidità di un' amicizia profonda. Un grazie sincero, dunque, a questi due grandi artisti musicali italiani, e non solo.

Il valore del pensiero

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"Anche nei tempi più oscuri abbiamo il diritto di attenderci una qualche illluminazione. Ed è molto probabile che [essa] ci giungerà non tanto da teorie o da concetti, quanto dalla luce incerta, vacillante e spesso fioca  che alcuni uomini e donne, nel corso della loro vita e del loro lavoro, avranno acceso in ogni genere di circostanze, diffondendola nell' arco di tempo che fu loro concesso di trascorrere sulla terra"     (Hannah Arendt, Preface in Men in Dark Time, Harcourt, Brace & World , New York  1968, p. IX )   foto tratta da Netmundi.org   Esiste e persiste, la luce che persone come la Arendt hanno trasmesso al mondo e penso che resti altrettanto  preziosa ogni occasione che ci viene data per conoscerla meglio.  Vi segnalo, dunque, con molto piacere,  il bel post di Emilia De Rienzo   nel suo blog PENSARE IN UN'ALTRA LUCE  :   Hanna Arendt, un film della Von Trotta

Panikkar e la saggezza del mito

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Con l’ imminenza del nuovo anno, in questo periodo di feste e anche di vecchie e nuove contraddizioni,  mi è di gradevole conforto la lettura di un libro di Maciej Bielawski ( Panikkar   Un uomo e il suo pensiero , Fazi Editore, 2013), che indaga su contraddizioni intelligenti e menti aperte sul mondo. Seppure a fatica, dobbiamo mantenere uno sguardo attento, che non si appiattisca sui luoghi comuni o sulle facili e illusorie promesse da “Paese dei Balocchi”. Abbiamo bisogno di sogni, di favole e di miti perché ci aiutano a tenere sollevata la testa, a non arrenderci, a non stancarci troppo presto di proseguire il viaggio, finché il viaggio stesso ce lo permette. Ma non ci servono luoghi di ristoro scevri da contraddizioni, già pronti e impacchettati per l’ uso o semplici anestetici contro il dolore quotidiano della vita, piuttosto  ci occorro miti affacciati sulla contemporaneità, quelli che, allargando lo sguardo e il respiro, ci aiutino a capire e a vivere la complessità come